Negli ultimi giorni ho visto discussioni assurde sulle bandiere esposte sui palazzi istituzionali di mezzo mondo.Israele vs Palestina.Come se fosse una partita di calcio.Come se in ballo non ci fossero delle vite umane ma delle sciatte tifoserie da stadio.Ma possiamo estendere questo ragionamento anche ad un’altra guerra, quella tra Ucraina e Russia. Lo stesso è capitato quando Putin decise di muovere guerra. Chi si schiera con l’uno chi con l’altro. Sembra rivedere ancora una volta le stesse dinamiche.Stesse dinamiche che abbiamo già visto con il Covid, e con le vaccinazioni.Oppure possiamo portare ancora più sull’assurdo e pensare alla dicotomia Global Warming si o no, Terra Sferica si o no.
Non si tratta di ragionare, discutere.
Non si parla più di punti di vista o di analisi storiche.
Si tratta di tifare.
Non importa quanto irrazionale possa essere o quanto banale sia portare una discussione molto complessa ad un livello elementare. L’importante è mostrare la propria scelta. La propria bandiera.
Purtroppo sembra che non siamo più in grado di analizzare e ragionare. Sembra che non ci sia, o non sia possibile più l’esistenza di un punto di vista oggettivo, chiaro e condivisibile dai più.Abbiamo abbandonato l’analisi storica e quella scientifico pragmatica di cause ed effetti.
Quello che conta è prendere parte. E possibilmente, offendere la fazione opposta. Il tutto condito di un pressappochismo “fazione-centrico”.
Non siamo più capaci di discutere con l’intento di approfondire una questione, risolvere un problema e trovare un punto di incontro.Certe queste grandi adunate virtuali a cui tutti, più o meno partecipiamo, non favoriscono il dialogo affatto.
Una cosa è incontrarsi in piazza oppure in un sala e avviare una comunicazione verbale e non fatta di gesti, sguardi, e parole, ben altra è digitare dietro ad una tastiera.
Non sono qui’ con saccenza a cercare una soluzione o fare un’analisi sociologica dettagliata. Sono qui solo per testimoniare quello che vedo e quello che sento. Giusto o sbagliato, che sia.
Purtroppo viviamo in un’epoca nella quale seppur iperconnessi e iperinformati, siamo quanto mai distanti l’uno dall’altro, ignoranti e presuntuosi nella nostra bolla.
Incapaci di rapportarci al nostro prossimo, incapaci di trovare una mediazione.
Abbiamo perso la nostra capacità di incontro, e forse stiamo perdendo anche la nostra umanità.
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